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Monday, September 08, 2014

Bolletino: Romero nelle mani dei teologi




Il «positio super martyrio»—la documentazione sul martirio—di Mons. Oscar Romero di El Salvador già completata, è stata presentata dalla postulazione della causa a quattro teologi della Congregazione delle Cause dei Santi che la esaminano appunto dal punto di vista teologico, ha spiegato mons. Jesus Delgado, vicario generale di San Salvador, a margine dell'incontro della di Sant'Egidio ad Anversa.  Quando i teologi hanno finito questo esame passano la documentazione a quattro cardinali, poi alla fine essa va in mano al Papa, dice Delgado.

Mons. Delgado è intervenuto oggi a una tavola rotonda su «I martiri nei tempi presenti»: e proprio la figura di Romero, e ha ha fornito alcuni nuovi dettagli per quanto riguarda il percorso complicato la causa ha viaggiato negli ultimi anni.  Ad essempio, Delgado spiegato come Papa Benedetto aveva sbloccato la causa qualche settimana prima della sua rinuncia, ma come lui è andato via l’iter si è fermato di nuovo.  È poi arrivato Francesco e lui ha ordinato che la causa fosse liberata: e adesso ha preso un cammino normale, secondo Delgado.

Con questo sviluppo, si può veramente dire che il processo è tecnicamente nella fase finale.  Delgado è fiducioso per un risultato rapido, in linea con gli auspici espressi dal Papa Francesco il mese scorso.  Delgado confida che mons. Romero possa essere beatificato “l’anno prossimo , o il 24 marzo o il 15 agosto”.  Marzo sarà il 35 ° anniversario dell'assassinio di Romero; Agosto sarà il suo 98 ° compleanno.


Il processo è stato avviato nel 1993 con l'annuncio del Arcivescovo di San Salvador della sua intenzione di procedere e con il permesso dei CCS per farlo. Nel novembre 1996 la indagine arcidiocesano della causa ha stato completa quando l'arcivescovo ha approvato i conclusioni dell'inchiesta e ha inviato la documentazione al CCS, e nel 1998 tutti i record necessari era stato presentato alla Congregazione.


Nel 2000, dopo un'obiezione da cardinale colombiano Alfonso López Trujillo, che ha espresso preoccupazioni circa l'associazione di Romero con la Teologia della Liberazione, la causa di Romero è stato indagata dalla CDF, allora presieduta dal cardinale Joseph Ratzinger, che in seguito fu eletto Papa Benedetto XVI. Tra il 2000 e il 2005, la CDF ha studiato gli scritti, sermoni e discorsi di monsignor Romero a garantire che sono esenti da errori dottrinali. Nel 2001, il vescovo Vincenzo Paglia, Postulatore della causa di Romero, ha tenuto un congresso speciale in Italia, che riunisce esperti e teologi per cercare di determinare se le azioni di Romero e parole scritte e pronunciate erano secondo l'insegnamento autorizzato della Chiesa. Alla fine il CDF ha concluso che “Romero non era un vescovo rivoluzionario, ma un uomo di Chiesa, il Vangelo e dei poveri”.


Successivamente la causa è stata nuovamente deferita alla CDF apparentemente sulla denuncia da alcuni cardinali latinoamericani che chiedevano uno studio di iniziative pastorali concrete di Romero. Successivamente la causa a quanto pare è stato bloccata.


Poco dopo l'inaugurazione di Papa Francesco nel marzo 2013, Postulatore Paglia ha riferito pubblicamente che il Papa in udienza privata il 20 aprile 2013, gli disse che autorizza il processo di beatificazione di procedere. Paglia ha detto che il processo era stato “sbloccato”.


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