Tuesday, February 28, 2017

Chiesa salvadoregna autentica miracolo di Mons. Romero


ANNO GIUBILARE per il CENTENARIO del BEATO ROMERO, 2016 — 2017

Il Tribunale, S-D: Ves. Aus. Rosa, Nunzio Kalenga, Arv. Escobar, Ves. Iraheta, mons. Urrutia e P. Henriquez.

#BeatoRomero #Beatificazione
La Chiesa salvadoregna ha concluso l’indagine locale di un presunto miracolo per intercessione del Beato Oscar Romero, assassinato presso l’altare, all’inizio della guerra civile salvadoregna. I risultati di un tribunale ecclesiale sono state sigillate a San Salvador il Martedì 28 febbraio 2017 e trasferiti alla Nunziatura Apostolica—l’Ambasciata del Vaticano a San Salvador—per inviare a Roma. Se il miracolo è confermato dalla Congregazione per le Cause dei Santi a Roma, avrebbe messo Romero sulla buona strada per diventare il primo santo salvadoregno. [Leggi l’ultima informazione.]
Anche se nessun annuncio ufficiale è stato fatto, l’evento è stato confermato da una serie di tweet da mons. Rafael Urrutia, il vice postulatore della causa, e P. Edwin Henriquez, il secondo vice postulatore. Mons. Urrutia confermato da Tweet, “Questa mattina abbiamo chiuso il processo diocesano per un miracolo attribuito al beato Oscar Romero e sarà inviato a Roma”. Foto inserite nei social media hanno mostrato P. Henriquez consegnando la documentazione in scatola fino alla Nunziatura.

Aggiornamento: L’Arcivescovo Vincenzo Paglia, postulatore della causa, ha rivelato i dettagli del caso in una intervista con la radio della chiesa italiana. “Si tratta di una guarigione di una donna incinta che secondo un primo esame risulta inspiegabile. Ci auguriamo che venga riconosciuto il miracolo”, ha detto. La fedele è stata identificata in vari media ma Super Martyrio si astiene dal rivelare la sua identità fino a quando lei esce avanti per conto proprio. Mons. Paglia la descrive come “una donna alla 7° gravidanza che stava procedendo malissimo. Secondo i dati clinici sarebbe dovuta morire insieme al bambino. Inspiegabilmente la signora si è però ripresa. Da come è riuscita a superare quel momento tragico qualche medico, che io ho sentito, ha ritenuto la guarigione inspiegabile. Nello stesso tempo alcune persone avevano pregato proprio mons. Romero per la guarigione della donna”.
Secondo Julian Filochowski, il capo della Romero Trust a Londra, la documentazione contiene accertamenti specifici da cartelle cliniche relative al caso. “Questo sarà poi studiato a Roma, a sua volta, da una commissione di 7-persona di esperti medici, una commissione di 6 persone chi sono teologi, e le quattordici cardinali della Congregazione. Se tutti concordano, una nuova ‘Positio’ sul miracolo sarà sottoposta al Papa Francesco per l’approvazione finale della canonizzazione”.
La commissione medica per essere istituita a Roma verrà scelta da una tavola chiamata la Consulta Medica, che si compone di circa 100 rinomati medici italiani. Nuove regole promulgate da Papa Francesco l’anno scorso, si stringono le procedure relative alla fase romana della ricerca, e richiedono che almeno 5 esperti medici del pannello di 7 (o 4 su 6, se un pannello di 6 membri viene utilizzato ), approvano la certificazione. Se il miracolo riportato viene respinto, non può essere esaminato di nuovo dallo stesso gruppo di consulenza; e in nessun caso può essere esaminato un rapporto più di tre volte.
Il progresso si presenta quando i vescovi salvadoregni si preparano ad incontrare il Papa Francesco durante la loro visita “Ad Limina”, che si terrà il 24 marzo, anniversario dell’assassinio di Romero. La data ha sollevato le speranze che il Papa sarà in grado di approvare la canonizzazione di Romero, anche se coloro che si intendono il processo hanno dubbi che le necessarie autorizzazioni di livello inferiore da parte dei medici esperti, teologi e cardinali potrebbero essere ottenuti in tempo.


Aggiornamento: In un Tweet di proprio dal 2 marzo, l’Arcivescovo Vincenzo Paglia, Postulatore della causa, ha espresso la speranza che l’approvazione del Vaticano potrebbe arrivare entro il 24, chiedendo i devoti Romero di pregare per quello.

Resta da vedere se la fase romana di Romero avanzerà con rapidità inusuale, che sarebbe necessaria per canonizzare Romero quest’anno, il centenario della sua nascita, o se la sua causa avanzerà al solito ritmo, per cui diciotto mesi sarebbe stato visto come un buon passo.
Senza dubbio consapevole di quello che viene posta in gioco, mons. Urrutia ha twittato, “Chiediamo ai devoti cristiani di monsignor Romero a pregare per la sua canonizzazione.”

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