ANNO
GIUBILARE per il CENTENARIO del BEATO ROMERO, 2016 — 2017
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Papa Francesco ha inviato un breve messaggio ai 60 vescovi
centroamericani riuniti per il 75 ° anniversario della fondazione della
Segreteria episcopale dell’America centrale (SEDAC), esortandoli “a seguire
l’esempio del Beato Oscar Romero, a impegnarsi sempre più a ‘Sentire e fa
sentire con la Chiesa’, così che l’amore di Gesù e l’impegno per la solidarietà con i più poveri e i più esclusi cresca
tra i fedeli delle vostre terre”.
“Sentire con la Chiesa” era il motto episcopale di Mons.
Romero, l’arcivescovo martire di San Salvador, e la frase deriva dagli Esercizi
Spirituali di Sant’Ignazio di Loyola, fondatore dei Gesuiti, l’ordine dei sacerdoti
a cui appartiene il papa . Il SEDAC include le conferenze episcopali di Belize,
Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Honduras, Nicaragua e Panama. Povertà,
violenza e ingiustizia sociale prevalgono nell’istmo e Romero è diventato un
simbolo internazionale della Chiesa impegnata per gli oppressi.
Il messaggio del Papa è l’ultimo segno che Francesco
vuole vedere vescovi nella regione che “si impegnano” nella lotta per l’uguaglianza
e la giustizia sociale e che si prendono cura dei poveri. Un altro segno nello
stesso senso ha stato l’elevazione quest’anno del vescovo ausiliare di San Salvador,
Gregorio Rosa Chávez, un collaboratore di Romero al Collegio cardinalizio. In
effetti, fu Rosa Chavez che ha letto il messaggio del papa agli altri vescovi.
In alcuni ambienti, si ha l’impressione che i vescovi non abbiano identificato
sufficientemente con le cause popolari. “Vogliamo
vescovi come mons. Romero” è diventato un veto popolare contro un
episcopato che le masse percepivano come troppo remoto e non “dalla parte dei poveri”.
Da loro parte, i vescovi hanno giurato la loro adesione
all’esempio di Romero. “Abbiamo vissuto
giorni di grazia in questa terra benedetta che ci ha dato il nostro vescovo fratello,
mons. Oscar Arnulfo Romero, un uomo di Dio che ha sempre cercato di ‘apparire
pulito alla presenza del Signore’ e che ha ricevuto l’inestimabile grazia di dare
la sua vita all’altare”, hanno dichiarato i vescovi nel loro messaggio finale per la riunione di nov. 27-30, che ha anche commemorato il centenario della nascita di Romero. “La sua testimonianza ci ha
commosso, la sua parola ci ha illuminato e affidiamo alla sua intercessione il
nostro ministero episcopale e la vita dei nostri popoli; aver pregato davanti alla sua tomba e aver visitato la città in cui è nato ci ha segnato
profondamente”.
L’istmo sarà decisamente nel mirino del papa con l’approccio
della Giornata Mondiale della Gioventù 2019, che si svolgerà a Panama e sarà
contrassegnata da una visita papale nella regione. Un altro sguardo alla
regione potrebbe anche essere causato dalla prevista canonizzazione di Romero.
Infatti, un annuncio sul processo potrebbe arrivare in qualsiasi momento e l’invocazione
del suo nome da parte di Francesco ricorda l’Udienza generale nel gennaio 2015
in cui Francesco invocato Romero un giorno prima che un congresso di teologi
approvasse il riconoscimento del suo martirio, aprendo la via alla sua
beatificazione.
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