ANNO
GIUBILARE per il CENTENARIO del BEATO ROMERO, 2016 — 2017
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Il Tribunale, S-D: Ves. Aus. Rosa, Nunzio Kalenga, Arv. Escobar, Ves. Iraheta, mons. Urrutia e P. Henriquez. |
La Chiesa salvadoregna ha concluso l’indagine locale di
un presunto miracolo per intercessione del Beato Oscar Romero, assassinato
presso l’altare, all’inizio della guerra civile salvadoregna. I risultati di un
tribunale ecclesiale sono state sigillate a San Salvador il Martedì 28 febbraio
2017 e trasferiti alla Nunziatura Apostolica—l’Ambasciata del Vaticano a San
Salvador—per inviare a Roma. Se il miracolo è confermato dalla Congregazione
per le Cause dei Santi a Roma, avrebbe messo Romero sulla buona strada per
diventare il primo santo salvadoregno. [Leggi l’ultima informazione.]
Anche se nessun annuncio ufficiale è stato fatto, l’evento
è stato confermato da una serie di tweet da mons. Rafael Urrutia, il vice
postulatore della causa, e P. Edwin Henriquez, il secondo vice postulatore.
Mons. Urrutia confermato da Tweet, “Questa
mattina abbiamo chiuso il processo diocesano per un miracolo attribuito al
beato Oscar Romero e sarà inviato a Roma”. Foto inserite nei social media
hanno mostrato P. Henriquez consegnando la documentazione in scatola fino alla
Nunziatura.
Aggiornamento: L’Arcivescovo Vincenzo Paglia, postulatore della causa, ha rivelato i dettagli del caso in una intervista con la radio della chiesa italiana. “Si tratta di una guarigione di una donna incinta che secondo un primo esame risulta inspiegabile. Ci auguriamo che venga riconosciuto il miracolo”, ha detto. La fedele è stata identificata in vari media ma Super Martyrio si astiene dal rivelare la sua identità fino a quando lei esce avanti per conto proprio. Mons. Paglia la descrive come “una donna alla 7° gravidanza che stava procedendo malissimo. Secondo i dati clinici sarebbe dovuta morire insieme al bambino. Inspiegabilmente la signora si è però ripresa. Da come è riuscita a superare quel momento tragico qualche medico, che io ho sentito, ha ritenuto la guarigione inspiegabile. Nello stesso tempo alcune persone avevano pregato proprio mons. Romero per la guarigione della donna”.
Aggiornamento: L’Arcivescovo Vincenzo Paglia, postulatore della causa, ha rivelato i dettagli del caso in una intervista con la radio della chiesa italiana. “Si tratta di una guarigione di una donna incinta che secondo un primo esame risulta inspiegabile. Ci auguriamo che venga riconosciuto il miracolo”, ha detto. La fedele è stata identificata in vari media ma Super Martyrio si astiene dal rivelare la sua identità fino a quando lei esce avanti per conto proprio. Mons. Paglia la descrive come “una donna alla 7° gravidanza che stava procedendo malissimo. Secondo i dati clinici sarebbe dovuta morire insieme al bambino. Inspiegabilmente la signora si è però ripresa. Da come è riuscita a superare quel momento tragico qualche medico, che io ho sentito, ha ritenuto la guarigione inspiegabile. Nello stesso tempo alcune persone avevano pregato proprio mons. Romero per la guarigione della donna”.
Secondo Julian Filochowski, il capo della Romero Trust a Londra, la documentazione
contiene accertamenti specifici da cartelle cliniche relative al caso. “Questo sarà poi studiato a Roma, a sua
volta, da una commissione di 7-persona di esperti medici, una commissione di 6
persone chi sono teologi, e le quattordici cardinali della Congregazione. Se
tutti concordano, una nuova ‘Positio’ sul miracolo sarà sottoposta al Papa
Francesco per l’approvazione finale della canonizzazione”.
La commissione medica per essere istituita a Roma verrà
scelta da una tavola chiamata la Consulta Medica, che si compone di circa 100
rinomati medici italiani. Nuove regole promulgate da Papa Francesco l’anno
scorso, si stringono le procedure relative alla fase romana della ricerca, e richiedono
che almeno 5 esperti medici del pannello di 7 (o 4 su 6, se un pannello di 6
membri viene utilizzato ), approvano la certificazione. Se il miracolo
riportato viene respinto, non può essere esaminato di nuovo dallo stesso gruppo
di consulenza; e in nessun caso può essere esaminato un rapporto più di tre
volte.
Il progresso si presenta quando i vescovi salvadoregni si
preparano ad incontrare il Papa Francesco durante la loro visita “Ad Limina”, che si terrà il 24 marzo,
anniversario dell’assassinio di Romero. La data ha sollevato le speranze che il
Papa sarà in grado di approvare la canonizzazione di Romero, anche se coloro
che si intendono il processo hanno dubbi che le necessarie autorizzazioni di
livello inferiore da parte dei medici esperti, teologi e cardinali potrebbero
essere ottenuti in tempo.
Resta da vedere se la fase romana di Romero avanzerà con rapidità inusuale, che sarebbe necessaria per canonizzare Romero quest’anno, il centenario della sua nascita, o se la sua causa avanzerà al solito ritmo, per cui diciotto mesi sarebbe stato visto come un buon passo.
Aggiornamento: In un Tweet di proprio dal 2 marzo, l’Arcivescovo Vincenzo Paglia, Postulatore della causa, ha espresso la speranza che l’approvazione del Vaticano potrebbe arrivare entro il 24, chiedendo i devoti Romero di pregare per quello.
Resta da vedere se la fase romana di Romero avanzerà con rapidità inusuale, che sarebbe necessaria per canonizzare Romero quest’anno, il centenario della sua nascita, o se la sua causa avanzerà al solito ritmo, per cui diciotto mesi sarebbe stato visto come un buon passo.
Senza dubbio consapevole di quello che viene posta in
gioco, mons. Urrutia ha twittato, “Chiediamo
ai devoti cristiani di monsignor Romero a pregare per la sua canonizzazione.”
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