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Dalla Fondazione
Mons. Oscar A. Romero al Popolo di Dio ed al grande pubblico:
[Traduzione Super
Martyrio]
La scorsa settimana abbiamo sentito l’annuncio
da parte del sindaco di San Salvador Norman Quijano che tutti i membri del
Consiglio Municipale hanno approvato cambiare il nome di Via Sant’Antonio Abate
(Calle San Antonio Abad), in che corre dall’Università di El Salvador a 75 °
Viale a Nord, in nome di maggiore Roberto D’Aubuisson, persona che è stato
identificato come l’assassino di Mons. Romero da parte della Commissione Verità
nominata dalle Nazioni Unite e dalla maggior parte dei popolo salvadoregno, nonché
da testimoni chiave di coloro che hanno partecipato alla realizzazione dell’omicidio
del nostro pastore e martire, come ad esempio le dichiarazioni dell’ex capitano
dell’Esercito Alvaro Saravia, pubblicato 22 marzo 2010 da un giornale digitale
con il titolo: “Così abbiamo ucciso
monsignor Romero”. L’ambasciatore degli Stati Uniti a El Salvador, al
momento, Robert White, ha chiamato D’Aubuisson un “assassino patologico”.
Siamo offesi da questa notizia, ma non sorpresi, perché
sappiamo che chi ha applaudito il brutale assassinio di monsignor Romero
continuano a possedere i cuori di pietra e continuano ad adorare i loro idoli
eterni: il potere e il denaro.
La nostra indignazione si basa anche sul pensiero del
nostro Arcivescovo, Mons. José Luis Escobar, che di Domenica 30 novembre in un’intervista
con i giornalisti, chiaramente espresso la sua opinione in opposizione al
cambio di nome.
Sembra una decisione piuttosto brutta, perché si è presa
nel momento in cui, secondo quanto riferito da rappresentanti della Chiesa
cattolica, ci stiamo avvicinando ad un eventuale beatificazione e successiva
canonizzazione di Mons. Romero, riconoscendo in lui la morte di un martire e
una vita che rispettato il Vangelo di Gesù di Nazaret e al Magistero della
Chiesa.
Adesso che ci avviciniamo al momento in cui la Chiesa
ufficialmente dirci cosa che la popolazione ha già riconosciuto da anni, che
questo grande pastore, profeta e martire è un esempio da seguire nella nostra
vita cristiana, appaiono questi individui che vogliono esaltare la figura del
suo assassino. Questo può venire solo da una spinta diabolica. Anche se, come
cristiani, speriamo che il Signore ha pietà di lui.
Con questo atteggiamento arrogante che li caratterizza,
ignorano le raccomandazioni della Commissione Inter-Americana sui Diritti
Umani, che nella sua sentenza dal 13 aprile 2000 chiede al governo salvadoregno
di evitare di fare omaggi a gli assassini e che invece esaltano la figura di l’Arcivescovo.
Monsignor [Romero] è stato ucciso a causa della sua fedeltà
al Vangelo e al Magistero della Chiesa.
Respingiamo questa decisione del sindaco Quijano, il suo
Consiglio comunale e gli altri dietro di loro. Allo stesso tempo, chiamiamo il
popolo di Dio e tutte le persone di buona volontà di esprimere, pacificamente,
il loro ripudio della decisione del Consiglio.
“Io manderò loro de’ profeti e degli apostoli; ed essi ne uccideranno
gli uni, e ne perseguiteranno gli altri. Acciocchè sia ridomandato a questa
generazione il sangue di tutti i profeti, che è stato sparso fin dalla
fondazione del mondo.” (Luca 11: 49-50)
San Salvador, 4 dicembre 2014
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